Insegnare al bambino a risolvere problemi e conflitti

Per un bambino è difficile risolvere un problema o un conflitto se non gli è stato insegnato a gestire i momenti difficili.

Un problema o un conflitto sono situazioni che implicano difficoltà a cui si associano emozioni negative come: impotenza, ansia, tensione, ecc.

I problemi ed i conflitti fanno parte della vita del bambino e sono legati a diversi bisogni e desideri. 

Di solito sono vissuti come qualcosa di assolutamente negativo, in realtà possono rappresentare un’opportunità di apprendimento.

Il bambino, affrontandoli e superandoli, svilupperà le abilità sociali, l’empatia, l’ascolto, il dialogo; imparerà a prendere decisioni, a negoziare e, soprattutto, ad affrontare le difficoltà della vita. Riuscirà quindi a risolvere problemi e conflitti in modo positivo e costruttivo.

Si deve tener presente che una gestione erronea dei problemi e dei conflitti può avere un effetto negativo sullo sviluppo emotivo del bambino, sui suoi rapporti con gli altri, sull’apprendimento e sulla sua autostima.

Cosa possono fare i genitori per aiutare i loro figli a risolvere problemi e conflitti? Queste sono alcune indicazioni basiche:

  • Identificate il problema o il conflitto insieme a vostro figlio;
  • Aiutatelo a esprimere come si sente e cosa pensa;
  • Aiutatelo a capire il punto di vista dell’altro;
  • Cercate e valutate con lui diverse possibili soluzioni (Brain Storming);
  • Scegliete insieme a lui la soluzione migliore;
  • Aiutatelo a mettere in pratica la soluzione scelta. Proviamo!

I bambini con questo allenamento si sentono valorizzati e compresi e diventano capaci di trovare autonomamente soluzioni ai loro conflitti.

Contatta la dott.ssa Vanesa Rojas al 339-250.9358

Cosa vogliono i nostri figli?Alleniamoci all’ascolto attivo!

La comunicazione dentro la famiglia rappresenta il modo più efficace per soddisfare i bisogni dei propri membri. Per creare una comunicazione positiva bisogna evitare di essere aggressivi, passivi e offensivi.

L’ascolto attivo è il modo migliore per approcciarsi e per creare una interazione sana e fluida con gli altri e, soprattutto, con i nostri figli.

L’ascolto attivo è la capacità di poter comprendere quello che l’altro sta dicendo in modo EMPATICO, ASSERTIVO e CORRETTO. In altre parole, vuol dire, essere attento sia alla comunicazione verbale che a quella non verbale: gesti, tono della voce, espressioni facciali, ecc.

ASCOLTO ATTIVO

In questo modo possiamo comprendere il messaggio – ciò che l’altro ci vuole dire – , i sentimenti, le idee ed i pensieri.

Questo tipo di ascolto è la chiave per entrare nel mondo emotivo del bambino e dell’adolescente.  

Come allenarsi all’ascolto attivo?

  • Ascoltare attivamente tutto il discorso dei figli, senza interruzioni e senza minimizzare i problemi che loro portano alla vostra attenzione;
  • Non giudicare in anticipo;
  • Esprimere comprensione e interesse;
  • Incoraggiamoli ad aprirsi liberamente in un clima disteso e favorevole al dialogo. La condivisione è un ottimo strumento per migliorare la relazione con i figli;
  • Porre domande sull’argomento, senza essere troppo invadenti;
  • Riassumere il discorso, per far capire di averli ascoltati e intesi, ed empatizzare sempre con loro.

I figli devono sentire la presenza della famiglia come un porto sicuro, sapere che si possono fidare dei genitori e sapere che possono parlare di qualunque situazione loro stiano vivendo.

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Aiutiamo i bambini a sviluppare l’intelligenza emotiva

Ci preoccupiamo molto perché i bambini acquisiscano conoscenza, ottengano buoni voti, conoscano le lingue, apprendano le tecniche di studio. Tutto ciò è molto importante e necessario nella vita del bambino, ma tante volte dimentichiamo la sua intelligenza emotiva.

Cos’è Intelligenza Emotiva?

L’intelligenza emotiva, trattata la prima volta nel 1990 dai professori Peter Salovey e John D. Mayer, consiste nel saper riconoscere le emozioni, nell’essere consapevoli dello stato emotivo in cui ci troviamo, sia con noi stessi che con gli altri, e per questo, un prerequisito per lavorare con i bambini è l’acquisizione di un ampio vocabolario emotivo, in cui vengono raccolte le emozioni di base.

Ogni emozione ha un nome ed è importante che il bambino impari a riconoscere ed esprimere le proprie emozioni, sappia dire ciò che sente e come lo sente. Tutto ciò è possibile attraverso il dialogo, il confronto e soprattutto l’ascolto.

I bambini che hanno una buona capacità di autoregolazione emotiva: sono più preparati e disposti ad affrontare la scuola, hanno meno problemi comportamentali, sia in classe che a casa, ottengono voti migliori, hanno meno problemi di ansia, depressione e isolamento, si comportano in modo meno aggressivo, sviluppano meglio le loro capacità cognitive e le loro abilità sociali.

RICONOSCERE LE NOSTRE EMOZIONI HA UN RUOLO FONDAMENTALE NELLA CRESCITA DEL BAMBINO

Dott.ssa Vanesa Rojas Cell. 339. 250.9358

L’importanza delle routine e delle abitudini nell’educazione

Durante i primi anni di vita, i genitori svolgono un ruolo fondamentale nella trasmissione di valori, norme, abitudini e routine ai propri figli. Questo insieme di atteggiamenti e abilità sarà fondamentale per lo sviluppo personale e sociale del bambino.

Inculcare buone abitudini durante la crescita aiuterà il bambino nello sviluppo affettivo, morale e sociale e faciliterà l’apprendimento e l’autonomia nelle sue azioni. 

AVERE BUONE ROUTINE IN FAMIGLIA FAVORISCE UN SANO SVILUPPO EMOTIVO E COMPORTAMENTALE

Attraverso le routine e le abitudini introduciamo il bambino nel mondo della sicurezza, dei limiti e la conoscenza del suo intorno. Rappresentano un modo di offrigli un ambiente stabile e tranquillo formando una personalità sicura. 

Ecco alcuni consigli per favorire le routine nei bambini:

  • Creare insieme al bambino un promemoria con le attività che deve seguire;
  • Comprare libri con le routine da colorare;
  • Leggergli libri con storie e racconti su abitudini e routine;
  • Ascoltare canzoni che favoriscano l’apprendimento delle routine.