Tutti i bambini sfidano, ad un certo momento, i loro genitori. È logico e naturale. Ciò che non è logico né naturale è che la sfida sia costante, che l’autorità degli adulti sia messa alla prova e che il bambino sia colui che comandi in casa.
L’atteggiamento provocatorio di un bambino non ha un’intenzione specifica. Molte volte, a causa dell’immaturità emotiva, non puoi fare diversamente.
Aspettare che i nostri figli migliorino il loro comportamento sfidante o di rabbia da soli è non comprendere che dovremmo aiutarli a sviluppare le capacità necessarie per relazionarsi con sè stessi e con gli altri. E prima inizieremo ad aiutarli, migliori saranno i risultati.
I bambini adottano comportamenti di sfida non perché vogliano o perché sono cattivi, lo fanno perché non conoscono un altro modo di gestire le proprie emozioni. La chiave non è voler controllarli, ma insegnare loro a controllare il loro comportamento.
Le regole sono necessarie in ogni casa che cerca una certa struttura. I bambini hanno bisogno della prevedibilità delle regole. Se sanno cosa ci si aspetta da loro, si sentiranno più sicuri, più contenuti e sapranno cosa è permesso e cosa no, e quindi saranno in grado di adattarsi meglio.

Tuttavia, dobbiamo tenere presente che quando tutto è un “NO” clamoroso generiamo molta frustrazione nei bambini. Abusare del “NO” fa perdere nella parola la sua efficacia. Qui il potere di scelta è la chiave.
Se ci concentriamo sempre sul no, il bambino sentirà di non poter fare nulla. E se provassimo con il Sì?
Invece di dire…
- Non colpire tuo fratello.
- Non urlare!
- Non posso portarti a teatro.
- Non voglio che tu indossi quei pantaloni.
- Non puoi mangiare un’altro cioccolatino.
Possiamo dire…
- Se colpisci tua sorella, non vorrà più giocare con te.
- Se mi parli con un tono di voce basso, posso capire meglio.
- Che ne dici di rimanere a casa oggi e disegnare?
- Cosa succede se scegliamo un altro paio di pantaloni insieme?
- Ti piacerebbe mangiare una mela succosa o altra frutta?
I bambini che sfidano non hanno la maturità emotiva per affrontare la frustrazione e imparare dai propri errori. Dobbiamo insegnare loro.
Indipendentemente dal fatto che nostro figlio sia molto o poco reattivo, sfidante e si arrabbi facilmente, dovremmo insegnargli come gestire le sue esplosioni. Accettare ciò che accade e agire è più sano e più produttivo che continuare a incolpare qualcosa o qualcuno.
Dobbiamo imparare a rispondere e non reagire. Per aiutare i nostri figli a sviluppare abilità socio-emotive è necessario aver precedentemente lavorato su di noi. È molto difficile insegnare a un bambino a calmarsi se non riusciamo a gestire le nostre emozioni. Solo quando abbiamo imparato a stare sul nostro asse e ad essere in pace con noi stessi, possiamo generare la pace intorno a noi. Rapportarsi con un bambino sfidante, arrabbiato o frustrato richiede un approccio calmo, caloroso, obiettivo ed assertivo.
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