Il mondo dell’adolescenza non ha nulla a che fare con quello dell’infanzia.
Per un adolescente “separarsi” dai genitori è un processo necessario, è una tappa fondamentale verso la costruzione della propria identità e della propria vita futura. È una tensione positiva che lo fa crescere.
L’adolescenza si presenta con un bisogno totalizzante di sgomitare e di entrare nella vita a modo suo. Il bambino che cerca la vicinanza con i genitori, l’adolescente è proiettato verso i suoi coetanei.
COSA SUCCEDE NEL CERVELLO DELL’ ADOLESCENTE?
Il cervello di un adolescente è una sorta di paradosso. Poiché ha una sovrabbondanza di materia grigia (i neuroni che costituiscono i fondamentali mattoni del cervello) e un insufficiente rifornimento di sostanza bianca (l’insieme delle connessioni che consentono ai segnali di viaggiare in maniera efficiente da una parte all’altra del cervello). Gli adolescenti hanno un cervello performante, uno strumento potente che non sanno ancora usare bene.
I ragazzi devono sviluppare la loro corteccia prefrontale, quella deputata alla socialità e all’interazione con il mondo circostante. Ai genitori spetta il compito di aiutarli a regolare questo processo, vigilando sui pericoli e impostando buone regole di convivenza, a partire da quelle domestiche.
Le neuroscienze precisano che a fronte di queste grandi capacità cognitive, il sistema complessivo è instabile. Le interferenze emotive, poco controllate dalla corteccia cerebrale, li rendono suscettibili, permalosi e li portano a reagire in maniera esagerata.

Trasformazioni principali che subisce un cervello adolescenziale:
Cambiano i Ritmi Circadiani (Sonno – Veglia)
Ciò avviene a causa di una variazione biochimica degli ormoni che inducono il sonno. Si osserva una tendenza negli adolescenti a restare svegli sempre a più lungo, con la conseguente fatica ad alzarsi al mattino.
Secondo R. Foster dell’Università di Oxford, i ragazzi hanno bisogno di almeno nove ore di sonno notturno per mantenere un buon livello di attenzione e prestazioni scolastiche.
Diversa Percezione Spaziale
Il disordine è in parte conseguenza dell’immaturità cerebrale. Gli scatti di crescita improvvisi, tipici dell’adolescenza, influiscono sulla capacità della mente dei ragazzi di controllare l’andatura e i movimenti fini. Ciò aumenta l’instabilità, la goffaggine e la difficoltà del cervello a gestire il corpo nello spazio.
Attrazione per il Pericolo
La percezione e la consapevolezza del pericolo sono le più basse che si registrano in tutto il corso della vita di un essere umano. Secondo, il medico e biologo italiano, Alberto Oliverio, ciò è dovuto all’immaturità della corteccia frontale, priva ancora di connessioni stabili.
Agli adolescenti serve una guida discreta ma sicura. L’obiettivo non è sconfiggere l’adolescente nelle sue intemperanze, ma quello di trovare il giusto modo di porre dei limiti.
Bibliografia:
Novara. D. (2017). Punire non serve a nulla. Bur Rizzoli.
Pellai A. & Tamborini B. (2017). L’ età dello tsunami. Edizioni: De Agostini.
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