TECNOLOGIA E FIGLI: STRATEGIE PER UN USO RESPONSABILE E CONSAPEVOLE.
Seguiteci su instagram: psico_emotiva
Ecco il video completo.
Vi aspettiamo!
Dott.ssa Vanesa e Patricia Rojas
Psicologa a Chiavari
TECNOLOGIA E FIGLI: STRATEGIE PER UN USO RESPONSABILE E CONSAPEVOLE.
Seguiteci su instagram: psico_emotiva
Ecco il video completo.
Vi aspettiamo!
Dott.ssa Vanesa e Patricia Rojas
Tollerare le frustrazioni significa accettare che non sempre possiamo ottenere ciò che vogliamo.
La vita è piena di situazioni e di risultati che ci allontanano dalle nostre aspettative. Fa parte del nostro processo di maturazione imparare ad accettare e gestire questa realtà. Perché, se ciò non avvenisse, vivremmo con una bassa tolleranza alle frustrazioni e dovremmo affrontare molte sofferenze.
La frustrazione è un vissuto emotivo che si presenta quando un desiderio, un progetto, un’illusione o un bisogno non riesce ad essere soddisfatto.
Quando ciò accade, gli adulti e anche i bambini, sperimentano una serie di emozioni come: rabbia, tristezza, angoscia, ansia, ecc.
Tollerare le frustrazioni significa essere in grado di gestire i problemi e i limiti che ci troviamo ad affrontare nel corso della vita, nonostante i disagi che ci causano. Si tratta quindi di una reazione che può essere lavorata e sviluppata.
Provare frustrazione è normale quando le cose non vanno come speriamo o vogliamo. Il problema sorge quando le nostre reazioni alla situazione che ci frustra genera un eccessivo disagio e ci allontana ancora di più dal raggiungere i nostri obbiettivi.
Bisognerà allora lavorare a livello emotivo, utilizzando strategie che ci aiutino ad avere una maggiore tolleranza alle frustrazioni e che ci permettano di affrontare in modo efficace le difficoltà e i limiti che la vita ci presenta.
Le persone che imparano a tollerare le frustrazioni tendono ad avere un basso livello di stress, sono in grado di mantenere la calma di fronte agli imprevisti e non permettono ai problemi di disturbarli eccessivamente. Inoltre, sono in grado di sopportare maggiormente i dolori, le sofferenze e i fallimenti che fanno parte della vita.
Quando non siamo in grado di tollerare il minimo fastidio o contrattempo o ritardo nel soddisfare i nostri desideri, corriamo il rischio di diventare persone reattive che, di fronte a circostanze avverse, assumono un atteggiamento passivo e negativo che causa uno stress inutile e, di conseguenza, una maggiore insoddisfazione.
Accettare e capire che la frustrazione fa parte della nostra vita è il primo passo per iniziare a gestirla. In ogni momento possiamo decidere di modificare il nostro atteggiamento e lavorare sulle nostre aree carenti.
Quindi, se trovi difficile affrontare le avversità, se le percepisci come un’enorme ingiustizia, se senti un grande disagio quando i tuoi desideri non si avverano, ricorda che puoi cambiare.
Cosa Fare?
È assolutamente normale avere sogni e desideri e lavorare per riuscire a realizzarli. Però, se non ci riuscissimo, non dovremmo bloccarci, ma dovremmo cercare alternative. Imparare e sviluppare la nostra tolleranza alle frustrazioni è un processo di apprendimento che inizia durante l’infanzia e che non si esaurisce mai.
Richiede pazienza e perseveranza, ma il risultato vale la pena, perché tollerare le frustrazioni ci permetterà di avere una vita più serena ed equilibrata.
Contatta la dott.ssa Vanesa Rojas al 339-250.9358
Molti genitori si lamentano che i loro figli non parlano con loro. Gli specialisti ritengono che questo fenomeno non sia solo una questione di personalità del bambino, ma, spesso, sia dovuto a errori dei genitori.
È normale che ci siano bambini meno comunicativi di altri, ma a volte siamo noi stessi a favorire questa mancanza di comunicazione, perché non sempre sappiamo ascoltarli.
Come adulti identifichiamo facilmente quando qualcuno non ci presta attenzione o non sembra interessato a quello che stiamo dicendo. Anche i bambini si accorgono di questo disinteresse.
L’importanza di una comunicazione efficace con i bambini inizia prima della nascita, di fatto si è dimostrato che il feto può riconoscere la voce della madre. Secondo gli esperti, ascoltare i nostri figli è importante quanto dar loro una carezza. Per un bambino, sentirsi ascoltato significa potersi fidare di chi lo ascolta.
Stiamo davvero ascoltando i nostri figli con attenzione o solo per obbligo?
Mostriamo interesse in quello che ci dicono?
È tipico dire: “Me lo dici più tardi, ora sono occupato”, senza considerare che quello che vuole dirci forse per lui è importante. Senza rendercene conto potremmo ripetere questo schema regolarmente e ciò indurrà il piccolo a pensare che parlare con i suoi genitori sia uno sforzo inutile.
Come comportarsi?
NON COSTRINGERLO A PARLARE
Perché il bambino ti parli devi aver guadagnato la sua fiducia; non aspettare che ti dica le cose per forza. Quindi nessun ultimatum o richieste brusche.
CERCA DI NON INTERROMPERLO
Ricordiamoci che ai bambini non è facile trovare le parole giuste per esprimersi.
È quindi importante aspettare che finiscano di parlare per chiedere o commentare.
Oltre ad essere un buon esercizio di comunicazione, è una delle chiavi per imparare ad ascoltare.
PRATICA L’ASCOLTO ATTIVO
Il metodo dell’ascolto attivo consiste in una serie di misure atte a migliorare la comunicazione con i bambini, mostrando un vero interesse per quello che dicono, mettendosi alla loro altezza, guardandoli negli occhi e conversando con loro.
EVITA DI GIUDICARLO
Anche se non siamo d’accordo con quello che ci dice, è bene aspettare che finisca ed evitare di giudicarlo.
Prenditi un po’ di tempo per ascoltarli, senza “distrattori” come la TV o il cellulare.
Alleniamoci!
CONTATTA LA DOTT.SSA VANESA ROJAS AL 339-250.9358
Certo avrai sentito parlare dell’autosabotaggio, nonostante ciò, è possibile che tu te lo stia facendo senza rendertene conto.
L’autosabotaggio, mentale o emotivo, è un comportamento, inconscio o semicosciente, della nostra mente che ostacola il raggiungimento dei nostri obiettivi.
Goethe diceva che “Le difficoltà aumentano quanto più ci avviciniamo all’obiettivo“.
Secondo alcuni autori, l’autosabotaggio è un meccanismo di difesa inconscia della nostra mente per evitarci possibili sofferenze, situazioni di stress o situazioni sconosciute.
L’obiettivo dell’autosabotaggio è quello di mantenere la persona all’interno della sua zona di comfort, dentro la quale tutto è facile o almeno prevedibile.
Elencherò alcune cause dell’autosabotaggio, perché conoscendole è possibile evitarle ed ottenere più facilmente ciò che ci si propone:
Conoscere le cause dell’autosabotaggio aiuta ad essere consapevoli del gioco che la nostra mente sta conducendo. Non è un caso che i comportamenti di autosabotaggio compaiano di fronte a decisioni che implicano cambiamenti e responsabilità e interferiscano con i progetti e le possibilità di evoluzione della persona.
Dobbiamo presumere che dietro ogni manifestazione di autosabotaggio ci sia la paura e la mancanza di fiducia in sé stessi. Solo affrontando l’autosabotaggio potremo progredire vedendo che le cose non sono così terribili come la nostra mente ce lo fa pensare.
CONTATTA LA DOTT.SSA VANESA ROJAS AL 339.250-9358