ESSERE GENTILI CON NOI STESSI

Quante volte assumiamo un atteggiamento critico e ci etichettiamo definendoci: “Sono stupido”, “Non lo farò mai bene”, “Ho sbagliato di nuovo”, “Sono inutile”, e così via. Questi messaggi possono avere conseguenze negative per la nostra psiche, perché diminuiscono la fiducia in noi stessi e l’autostima.

L’insicurezza, l’ansia e la depressione sono molto comuni nella nostra società. In gran parte sono dovute ad auto-giudizi negativi, ai maltrattamenti mentali a cui ci sottoponiamo quando sentiamo di non essere come “dovremmo”. Giudicare e condannare noi stessi non ci aiuta ad essere una persona migliore.

Una buona soluzione è smettere di giudicarci come buoni o cattivi, accettarci come siamo e trattarci con la stessa gentilezza, affetto e compassione che abbiamo nei confronti delle persone a noi care.

Essere gentili con noi stessi significa: amarci, accettarci e trattarci bene in qualsiasi situazione, rispettare i nostri limiti e perdonare i nostri errori.

ESSERE GENTILI CON NOI STESSI

Quando impariamo ad essere gentili con noi stessi, i benefici sono molteplici, la nostra autostima aumenta, ci sentiamo più forti.

Alcuni suggerimenti che ci aiuteranno ad essere più gentili con noi stessi

  • Lavorare sulla consapevolezza: Cioè diventare consapevole dei nostri auto-messaggi negativi, cambiandoli da critici a messaggi gentili e di incoraggiamento.

Quando noti che sei duro con te stesso, fermati e metti in dubbio la validità di ciò che dici: “Perché ho questa convinzione negativa su me stesso?”, “C’è un modo più realistico, gentile ed equilibrato di giudicarmi?”.

  • Regalarsi una parola di incoraggiamento: La prossima volta che ti ritrovi a dire cose come: “Sono un idiota” o “Ho rovinato tutto”, prova invece a darti un messaggio di incoraggiamento come: “Ho fatto del mio meglio”, “Sono stato/a bravo/a”, “Nonostante tutto ce l’ho fatta”, “Sto crescendo e imparando ogni giorno di più”.
  • Fare almeno una cosa al giorno per te: Impegnati ogni giorno a fare qualcosa per te che ti porti gioia e benessere, come: sport, rilassamento, hobbies, ecc.
  • Comportati come ti comporteresti con una persona cara: Quando vivi situazioni o emozioni difficili, trattati come tratteresti una persona che ami. Chiediti cosa diresti a un buon amico che si trovi nella tua stessa situazione. Come ti comporteresti con lui? Certamente cercheresti di sostenerlo con empatia, amore e comprensione, senza giudizi o critiche.
  • Riconosci e accetta le tue emozioni come naturali e necessarie: Affronta le tue idee, le tue emozioni ed i tuoi comportamenti con apertura, curiosità e gentilezza. Ricorda che le nostre emozioni non sono né buone né cattive, sono adattive e temporanee. Ci stanno fornendo informazioni su ciò che è importante per noi, quindi accoglile e chiediti: Questa emozione cosa vuole dirmi? Cosa mi ha portato a comportarmi così? Quali punti di vista o idee mi hanno influenzato? Conoscevo tutte le informazioni o mi mancavano dei dati?
  • Riconosci che la sofferenza fa parte della vita: Nella misura in cui accettiamo che la sofferenza è parte della vita e che è condivisa dagli esseri umani, possiamo imparare da essa, trasformarla e risignificarla, invece di lasciare che ci condizioni e ci definisca.
  • Pratica la meditazione: Con la meditazione potrai essere più comprensivo con te stesso, vedere le cose con maggior prospettiva e serenità.

Riflettiamo: E TU TI TRATTI CON GENTILEZZA?

Contatta la dott.ssa Vanesa Rojas al 339.250-9358

PENSIERI E QUALITÀ DI VITA

Possiamo smettere di pensare? Possiamo scegliere i nostri pensieri? È possibile allenarci a pensare in un modo migliore?

Come esseri umani, siamo esseri razionali. Trascorriamo le giornate con la nostra mente in diversi scenari, idee o preoccupazioni. In effetti, è difficile ricordare un momento in cui non abbiamo pensato a nulla. Di fatto, si stima, che abbiamo una media di 60.000 pensieri al giorno e la maggior parte di essi sono negativi, ripetitivi, legati al passato e automatici, cioè appaiono nella nostra coscienza contro la nostra volontà. Infatti, più vogliamo allontanarci da un pensiero negativo e/o ripetitivo, più persiste.

I pensieri sono processi cognitivi che contengono un’incredibile capacità di influenzare le nostre vite, perché è principalmente da loro che dipende come ci sentiamo e come agiamo.

Pensieri e qualità di vita

Non possiamo fare a meno di pensare.

Anticipare gli scenari e pensare alle situazioni che stiamo vivendo è assolutamente normale. Il problema si verifica quando invece di osservare quei pensieri come qualcosa che è nella nostra mente e andrà via, iniziamo a combattere contro di loro o ad alimentarli fino a quando, come una valanga di neve, non possiamo più fermarli.

Anche se è impossibile interrompere i pensieri, una persona può controllarli, calmarli e rallentarli, smettendo di pensare a un particolare argomento su base ricorrente.

Gestire correttamente i propri pensieri e rafforzare una prospettiva positiva sono la chiave per raggiungere uno stato di benessere e una buona qualità di vita. Possiamo sostituire alcuni pensieri con altri o concentrarci su percezioni o visualizzazioni piacevoli.

Possiamo anche allenarci a cambiare il focus dell’attenzione e portarlo dove vogliamo; dobbiamo cioè imparare a impedire che siano i nostri pensieri a dirigerci.

Nel momento in cui siamo consapevoli dei nostri pensieri e diamo loro un nome, quell’emozione diventa più identificabile e questo ci aiuta a relazionarci in modo diverso con i nostri pensieri e con le nostre emozioni.

Pertanto, quando si presentano pensieri negativi, persistenti e automatici dovremo porci le seguenti domande:

  • Come si chiama questo pensiero?
  • Come mi fa sentire?
  • Dove ti senti: presente, passato o futuro?
  • Cosa posso aspettarmi da questo pensiero o emozione?
  • In quali situazioni è più probabile che appaia?

Ecco perché ti invito a osservare ogni giorno quali pensieri ed emozioni predominano in te, dar loro un nome e farti tutte le domande sopra elencate.

Contatta la dott.ssa Vanesa Rojas al 339-250.9358

EVENTO EN ESPANOL

Evento en español

Hola a todos! Buenos días.

📚Los queremos invitar a la presentación de nuestro primer libro sobre miedos infantiles.

🗓El evento será el viernes 17 de septiembre a las 17 horas Argentina, por Zoom.

👩‍💻📩Para participar, por favor inscribirse en: interv.comunidad1@cpsi.org.ar

Hay tiempo hasta el miércoles 15.

📢Pd. Se agradece difusión a personas que puedan estar interesadas en la temática que abordaremos (miedos en la infancia).

Muchas gracias

Los esperamos! 😀

Vanesa y Patricia

Colegio de psicologo de Bs. As. (Argentina).

Favorire esperienze di Flow

Quante volte sei stato così immerso in un’attività o in un compito che quando guardi l’orologio le ore sono passate e non te ne sei nemmeno accorto? Ti è mai capitato di lavorare, studiare o fare sport e perdere la nozione del tempo? Se la risposta è sì probabilmente eri in stato di flow, detta anche esperienza ottimale.

Ma cos’è questo stato?

La esperienza di Flow (flusso) o Esperienza Ottimale, sviluppata dal dottor Mihaly Csikszentmihalyi, psicologo ungherese emigrato negli USA, rappresenta uno stato di coscienza, cioè uno stato emotivo positivo in cui la persona è completamente immersa in un’attività di piacere e godimento, durante la quale il tempo vola e le azioni e i pensieri e i movimenti si susseguono senza fermarsi. Questo stato emotivo rappresenta un aspetto fondamentale per la nostra felicità.

Normalmente è associato a quei compiti che ci vengono presentati come una sfida, che richiedono la nostra concentrazione, dedizione e competenze specifiche. Alcune attività che possono favorire lo stato di flow possono essere: le attività creative, ludiche, lo sport, il lavoro, lo studio, ecc.

Mentre facciamo queste attività, entriamo in un flusso nel quale siamo soddisfatti di quello che stiamo eseguendo e si crea un equilibrio emotivo, cognitivo e motivazionale.

FAVORIRE ESPERIENZE DI FLOW

Csikszentmihalyi descrive una serie di elementi che si verificano durante l’esperienza del flusso:

  • C’è un equilibrio tra la sfida dei compiti e le tue capacità.
  • Gli obiettivi e le mete sono chiari: la persona sa come procedere in ogni momento, portandola ad uno stato di pieno controllo.
  • L’attenzione è totalmente focalizzata sul compito e non su altre attività o preoccupazioni.
  • Attività, attenzione e consapevolezza si fondono.
  • C’è una diminuzione della consapevolezza di sé.
  • Riceviamo un feedback immediato.
  • Si verifica un’alterazione del senso del tempo.

In altre parole, siamo di fronte a un’attività la cui difficoltà di esecuzione è quasi pari alla nostra capacità, pur svolgendola senza grandi sforzi. Quando questi due fattori principali si uniscono, ci divertiamo così tanto che non prestiamo attenzione a ciò che ci circonda. Questa attività diventa così piacevole che tendiamo a ripeterla nella speranza di rivivere il flusso.

Quindi con quale tipo di attività potremmo entrare in flusso?

Con tutti quelle in cui la sfida è simile alle nostre capacità di eseguirla. Quando sono allo stesso livello, la nostra concentrazione e il piacere aumenteranno fino a raggiungere l’esperienza del flusso.

Come favorire esperienze di flow?

  • Trova un’attività che ti interessa e di una difficoltà abbordabile per le tue capacità. Ricorda, non può essere troppo facile (per non annoiarti), né troppo difficile (per non disperare).
  • Stabilisci alcuni obiettivi o passaggi da seguire per la sua realizzazione. In questo modo, non saprai sempre cosa devi fare.
  • Svolgi l’attività in un luogo tranquillo dove puoi allontanarti da tutte quelle distrazioni che ti impedirebbero di raggiungere lo stato di Flusso.
  • Cerca di rimanere concentrato sull’attività.
  • Goditi il processo senza preoccuparti del risultato.
  • Lasciati andare durante l’attività.

E tu, nella vita quotidiana, favorisci esperienze di flow?

Contatta la dott.ssa Vanesa Rojas al 339-250.9358