COME MIGLIORARE LA NOSTRA QUALITÀ DI VITA E LA NOSTRA SALUTE ATTRAVERSO LE BUONE ABITUDINI

Le abitudini sono modelli ripetitivi che definiscono il nostro stile di vita. Con loro creiamo percorsi neurali specifici che rendono più facile ripeterli automaticamente. Le nostre abitudini le abbiamo imparate consapevolmente o inconsciamente attraverso la cultura, le credenze, l’apprendimento, i modelli familiari.

Per creare nuove abitudini sane sono importanti la disciplina e la costanza. Per acquisire una nuova abitudine bisogna ripetere un determinato modello per almeno ventun giorni, durante i quali si creano le connessioni neurali necessarie.

Prima di creare una nuova abitudine bisogna chiedersi: In cosa mi aiuterà? Come mi farà sentire? Qual è il mio obiettivo? È importante creare un elenco di priorità e iniziare poco a poco con una nuova abitudine sana.

È necessario focalizzare l’attenzione e l’energia necessaria sulla nuova abitudine da incorporare, invece di cercare di incorporare molte abitudini in una volta e poi sentirsi sopraffatti senza riuscire a raggiungere il cambiamento previsto. Bisogna anche evitare di auto-sabotare questo processo.

Organizzare e pianificare l’acquisizione della nuova abitudine è essenziale per il successo.

BENESSERE PSICO-FISICO

Adottando nuove abitudini sane potremo migliorare la nostra salute, la nostra qualità di vita e prevenire diverse malattie. Queste sono alcune abitudini sane da incorporare:

  • Adottare un’alimentazione integrale basata su molte verdure. Il segreto è consumare la fibra che si trova negli alimenti integrali come: legumi, cereali, noci, semi.
  • Fare ogni giorno esercizio fisico, impegnando dai 30 ai 60 minuti. Il semplice fatto di muoverci, camminare o fare qualsiasi tipo di attività, migliora la qualità della vita. In fondo si tratta solo di mezz’ora al giorno.
  • Eliminare le abitudini nocive come l’abuso di alcol ed il fumo.
  • Promuovere i rapporti sociali. Circondarsi di persone che ci potenzino, che ci sostengano e ci aiutino a crescere.
  • Ridurre lo stress. Connettersi con il nostro respiro, con il presente. Contemplare i nostri pensieri senza fonderci con loro, perché niente ci appartiene, tutto è temporaneo.
  • Fare un riposo riparatore. È importante adottare un’igiene del sonno: spegnere il cellulare o il computer due ore prima di dormire, interrompere l’esercizio fisico un’ora prima di andare a letto, non bere caffè, tè o alcol dopo cena, non mangiare abbondantemente e utilizzare il letto solo per riposare.
  • Coltivare abitudini positive che coinvolgano l’attività mentale come la lettura, l’ascolto della musica, gli esercizi cognitivi, ecc.
  • Dedicare del tempo a noi stessi per fare ciò che ci piace.

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No ai paragoni tra i figli

Evitare i confronti tra fratelli è un principio fondamentale nell’educazione e nella crescita sana dei figli. Purtroppo, i genitori sin da quando i figli sono piccoli, li paragonano tra loro o ad altri bambini.

I voti scolastici, le abilità sociali o sportive sono alcuni dei campi di confronto e questo non è il modo migliore per motivarli, anzi.

Ogni figlio è unico, ha le sue caratteristiche, abilità e qualità. Confrontarlo con altri durante la formazione della sua identità personale può limitare lo sviluppo di una buona autostima. Inoltre, se i bambini con cui vengono paragonati sono i fratelli, la competitività che si crea può essere un problema.

Ciò accade direttamente quando i genitori pronunciano frasi del tipo: “Tuo fratello è più intelligente di te” o “Vediamo se ti comporti bene come tuo fratello”. In altre occasioni, il bambino viene a conoscenza indirettamente di questi confronti perché ascolta una conversazione che non è indirizzata a lui.

PERCHÉ I GENITORI FANNO PARAGONI?

Ogni genitore vuole il meglio per i propri figli e spesso crede che il confronto sia la strada giusta per stimolarli, così indica un fratello che possiede delle abilità specifiche come modello da imitare.

Pertanto, senza considerare le caratteristiche e le abilità specifiche del figlio oggetto del paragone, molti genitori cercano di renderlo uguale al figlio secondo loro più dotato.

A volte, questi confronti tra fratelli sono il riflesso dell’identificazione del padre o della madre con uno di loro. Si riconoscono maggiormente in uno dei figli e per questo lo considerano migliore dell’altro.

No ai paragoni tra i figli

ALCUNI CONSIGLI:

  • È importante capire che ogni figlio è unico e prezioso così com’è. I confronti non sono mai utili come risorsa formativa.
  • È necessario conoscere bene il bambino, identificare le sue qualità migliori e fargli sapere perché è importante averle. È bene che il bambino capisca che i genitori apprezzano tutti i suoi aspetti positivi e che lo aiuteranno a superare quelli negativi.
  • Di fronte ad un comportamento positivo, il padre o la madre devono utilizzare rinforzi positivi. Il bambino deve capire che quel comportamento è positivo per lui, indipendentemente che lo possegga il fratello o altri bambini.
  • L’essenziale è che i figli sentano che i genitori li accettano così come sono, anche se ci sono aspetti da migliorare.

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