COME PROMUOVERE IL SENSO DI RESPONSABILITÀ NEI FIGLI

Quando si insegna a un bambino ad essere responsabile?
I bambini di circa diciotto mesi sono in grado di imparare una routine, di incorporarla approssimativamente ai ventiquattro mesi e a tre anni possono cominciare a regolarsi da soli.

Cosa significa essere responsabili?
La responsabilità è la consapevolezza delle conseguenze su noi stessi o sugli altri di tutto ciò che facciamo o non facciamo.

Uno dei compiti più importanti nella formazione dei figli è quello di insegnare loro ad essere responsabili e ciò va fatto sin da quando sono piccoli. Per far sì che i bambini comprendano e attuino il senso di responsabilità, sono necessarie informazioni, orientamenti, pazienza, costanza, fiducia; consentendo loro di partecipare ai processi decisionali, dando loro la possibilità di farsi carico dei risultati delle loro azioni.


La responsabilità è una qualità che si trasmette ai bambini attraverso messaggi verbali e non verbali. I genitori, gli insegnanti e le persone che fanno parte del loro ambiente, devono trasmettere ai bambini un senso di fiducia, cioè farli sentire capaci di essere autonomi.

Per i bambini sentire che i loro referenti (genitori, insegnanti, nonni, ecc.) credono in loro e si fidano di loro è estremamente importante anche per loro autostima. Sostenuti da questa fiducia in loro stessi, i bambini cercheranno di affrontare e superare le sfide che si presentano in modo autonomo.

È importante ricordare che quando un bambino prova a fare le cose da solo, inevitabilmente commetterà degli errori. In tal caso è importante non trasmettergli frustrazione (che a volte sentiamo anche noi pur essendo adulti), ma aiutarli e motivarli a continuare a provare. Non bisogna mai criticarli o dire frasi come: “Non si fa così, lascia fare a me“.


Strategie per insegnare la responsabilità ai bambini

Le azioni e le attività che i genitori possono e devono intraprendere per promuovere la responsabilità dei figli sono:

1) Stabilire regole che servano da punto di riferimento e che il bambino incorporerà crescendo.

2) Iniziare da compiti semplici per poi gradualmente passare a quelli più complessi.

3) Essere molto chiari quando si dice ai figli cosa ci si aspetta da loro.

4) Insegnare loro, progressivamente e chiaramente, cosa devono fare.

5) Incentivarli a cavarsela da soli, ad affrontare le difficoltà, a conoscere il valore delle cose, ecc. Fategli comprendere che il loro sforzo è qualcosa di naturale.

6) Anche se i bambini sono piccoli, devono svolgere qualche mansione in casa alla loro portata, come: raccogliere i giocattoli, preparare la tavola, innaffiare una pianta, mettere in ordine, ecc.

7) Non assumete voi la responsabilità dei compiti che i vostri figli devono svolgere. Essi possono essere aiutati, guidati, consigliati, ma devono essere loro i responsabili dei compiti che gli sono stati assegnati.

8) Non perdete la pazienza.

E tu dai la possibilità a tuo figlio di essere responsabile?

CONTATTA LA DOTT.SSA VANESA ROJAS AL 3392509358

LE ASPETTATIVE DEI GENITORI SULLA CRESCITA DEI FIGLI

Tutti i genitori hanno aspettative sui figli. Si creano illusioni, speranze e sogni su di loro, cercando di immaginare come sarà loro figlio da grande. Vogliono che i figli abbiano successo nella vita, anche più di quanto ne abbiamo avuto loro.

Le speranze che i genitori ripongono nei figli sono il prodotto delle loro esperienze, della pressione della società e del loro ego. 

Avere aspettative di felicità nei confronti dei figli è una cosa normale e buona, perché è questo che promuove lo sviluppo del bambino. Se i genitori desiderano che il bambino impari qualcosa, si sforzeranno di insegnarglielo e di trasmettergli ciò che sanno fare. Lo stesso vale per gli insegnanti e gli altri adulti che fanno parte della vita dei bambini.

Spesso le vie che i figli decidono di seguire o il loro modo di agire non coincidono con quanto i loro genitori si aspettavano o avevano immaginato. Allora, possono sorgere distanziamenti, conflitti e frustrazioni familiari. 

Quando i figli crescono in un ambiente di eccessiva attenzione, di asfissiante preoccupazione o quando i desideri dei genitori diventano obblighi o aspettative troppo alte per le capacità dei figli, questi possono crescere con problemi di insoddisfazione e di scarsa autostima. 

Il giovane allora si sentirà insufficiente nei confronti dei genitori, che aspettano che lui sia “il migliore” o “il più” in tutto. Questo atteggiamento di estrema esigenza creerà molta tensione nel figlio e potrà generare un forte senso di fallimento.

Se un figlio si sottomette ai desideri dei genitori, quando non desidera le stesse cose, sarà infelice e potrebbe allontanarsi da loro. Invece, se continua il suo cammino e abbraccia le proprie scelte, potrebbe sentirsi in colpa per non averli soddisfatti e ciò lo allontanerà ugualmente da loro.

I genitori devono avere aspettative giuste ed equilibrate per i propri figli, perché i bambini hanno bisogno che i genitori si aspettino qualcosa da loro. Quindi è importante per i genitori chiedere ai figli di dare il meglio di loro stessi aiutandoli con il sostegno e la fiducia. È anche importante che le aspettative dei genitori siano trasmesse positivamente e costruttivamente. 

Affinché ciò possibile si consiglia ai genitori di:

  • Prendere le distanze dai propri desideri e aspettative;
  • Non fare confronti tra fratelli. Ogni bambino è diverso e si sviluppa a ritmi diversi;
  • Trattare tutti i figli allo stesso modo e con rispetto;
  • Motivare i figli. La motivazione è fondamentale affinché il bambino agisca, si muova e si sviluppi;
  • Non trasformare le proprie aspettative in obblighi per i figli.
    È importante avere momenti di conversazione e di ascolto con loro, così potremo conoscerli meglio e adattare le nostre aspettative, trasmettendo loro fiducia (“so che lo farai molto bene”) e non esigenze (“devi avere successo”).

Contatta la dott.ssa Vanesa Rojas al 339-250.9358