I DISTURBI ALIMENTARI A SEGUITO DELLA PANDEMIA DA COVID 19

Il COVID-19 ha avuto un impatto significativo sulla salute mentale e emotiva di molte persone in tutto il mondo. Ci sono stati casi di disturbi alimentari che si sono aggravati o che si sono sviluppati a causa della pandemia di COVID-19.

È difficile fornire statistiche precise sull’impatto del COVID-19 sui disturbi alimentari, poiché questi disturbi sono spesso sottostimati o non diagnosticati. Tuttavia, ci sono alcuni dati disponibili che suggeriscono che i disturbi alimentari potrebbero essere stati aggravati o sviluppati a causa della pandemia di COVID-19.

Secondo un sondaggio condotto dalla National Eating Disorders Association (NEDA) negli Stati Uniti nel 2020, il 45% delle persone con disturbi alimentari ha riferito che i sintomi del disturbo erano peggiorati durante la pandemia di COVID-19. Inoltre, il 39% ha riferito di avere difficoltà a ottenere il trattamento di cui avevano bisogno durante la pandemia.

L’anoressia, la bulimia e l’obesità sono disturbi alimentari seri che hanno conseguenze sulla salute fisica e mentale.

L’anoressia è caratterizzata da una paura irragionevole di ingrassare, un’immagine corporea distorta e una ridotta assunzione di cibo.

La bulimia è caratterizzata da episodi di abbuffate alimentari seguiti da comportamenti compensativi, come il vomito autoindotto o l’uso di lassativi, per prevenire l’aumento di peso.

L‘obesità è caratterizzata da un eccessivo accumulo di grasso corporeo che può aumentare il rischio di diverse condizioni di salute, come il diabete di tipo 2 e le malattie cardiovascolari.

Durante la pandemia di COVID-19, alcune persone potrebbero aver sviluppato disturbi alimentari a causa dello stress e dell’ansia causati dalla pandemia, della mancanza di attività fisica a causa delle restrizioni di movimento o dell’aumento dell’assunzione di cibo come forma di conforto. Inoltre, le restrizioni imposte dalla pandemia, come la chiusura di negozi e ristoranti, potrebbero rendere più difficile l’accesso a cibi sani e nutrienti, contribuendo all’obesità.

Se ritieni di avere un disturbo alimentare è importante cercare aiuto professionale il prima possibile.

I disturbi alimentari possono essere trattati con successo con una combinazione di terapia, supporto nutrizionale e, se necessario, medicina.

Ecco alcune opzioni terapeutiche che potrebbero essere considerate per il trattamento dei disturbi alimentari:

  • Terapia cognitivo-comportamentale (TCC). La TCC è un tipo di terapia che mira a modificare i pensieri e i comportamenti negativi che contribuiscono ai disturbi alimentari. La TCC può aiutare a sviluppare abilità di coping sane e a migliorare l’immagine corporea e il rapporto con il cibo.
  • Terapia familiare. La terapia familiare coinvolge tutti i membri della famiglia e mira a migliorare le dinamiche familiari e a sostenere il recupero dal disturbo alimentare.
  • Supporto nutrizionale. Un dietista o un nutrizionista può aiutare a sviluppare un piano alimentare sano e soddisfacente e a gestire il peso in modo sano.
  • Medicina: In determinati casi, può essere utile assumere farmaci per trattare i disturbi alimentari.

È importante sottolineare che il trattamento dei disturbi alimentari è un processo continuo e che richiede tempo. Potrebbero essere necessarie diverse forme di trattamento per trovare quello che funziona meglio per te. Se hai preoccupazioni riguardo ai disturbi alimentari o alla tua salute mentale in generale, non esitare a chiedere aiuto a un medico o a un professionista della salute mentale.

Contatta la dott.ssa Vanesa Rojas al 339-250.9358

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