VI ASPETTIAMO! – LOS ESPERAMOS!
VANESA ROJAS, PSICOLOGA

Psicologa a Chiavari
VI ASPETTIAMO! – LOS ESPERAMOS!
VANESA ROJAS, PSICOLOGA
Evento en español
Hola a todos! Buenos días.
Los queremos invitar a la presentación de nuestro primer libro sobre miedos infantiles.
El evento será el viernes 17 de septiembre a las 17 horas Argentina, por Zoom.
Para participar, por favor inscribirse en: interv.comunidad1@cpsi.org.ar
Hay tiempo hasta el miércoles 15.
Pd. Se agradece difusión a personas que puedan estar interesadas en la temática que abordaremos (miedos en la infancia).
Muchas gracias
Los esperamos!
Vanesa y Patricia
Colegio de psicologo de Bs. As. (Argentina).
Molti genitori si lamentano che i loro figli non parlano con loro. Gli specialisti ritengono che questo fenomeno non sia solo una questione di personalità del bambino, ma, spesso, sia dovuto a errori dei genitori.
È normale che ci siano bambini meno comunicativi di altri, ma a volte siamo noi stessi a favorire questa mancanza di comunicazione, perché non sempre sappiamo ascoltarli.
Come adulti identifichiamo facilmente quando qualcuno non ci presta attenzione o non sembra interessato a quello che stiamo dicendo. Anche i bambini si accorgono di questo disinteresse.
L’importanza di una comunicazione efficace con i bambini inizia prima della nascita, di fatto si è dimostrato che il feto può riconoscere la voce della madre. Secondo gli esperti, ascoltare i nostri figli è importante quanto dar loro una carezza. Per un bambino, sentirsi ascoltato significa potersi fidare di chi lo ascolta.
Stiamo davvero ascoltando i nostri figli con attenzione o solo per obbligo?
Mostriamo interesse in quello che ci dicono?
È tipico dire: “Me lo dici più tardi, ora sono occupato”, senza considerare che quello che vuole dirci forse per lui è importante. Senza rendercene conto potremmo ripetere questo schema regolarmente e ciò indurrà il piccolo a pensare che parlare con i suoi genitori sia uno sforzo inutile.
Come comportarsi?
NON COSTRINGERLO A PARLARE
Perché il bambino ti parli devi aver guadagnato la sua fiducia; non aspettare che ti dica le cose per forza. Quindi nessun ultimatum o richieste brusche.
CERCA DI NON INTERROMPERLO
Ricordiamoci che ai bambini non è facile trovare le parole giuste per esprimersi.
È quindi importante aspettare che finiscano di parlare per chiedere o commentare.
Oltre ad essere un buon esercizio di comunicazione, è una delle chiavi per imparare ad ascoltare.
PRATICA L’ASCOLTO ATTIVO
Il metodo dell’ascolto attivo consiste in una serie di misure atte a migliorare la comunicazione con i bambini, mostrando un vero interesse per quello che dicono, mettendosi alla loro altezza, guardandoli negli occhi e conversando con loro.
EVITA DI GIUDICARLO
Anche se non siamo d’accordo con quello che ci dice, è bene aspettare che finisca ed evitare di giudicarlo.
Prenditi un po’ di tempo per ascoltarli, senza “distrattori” come la TV o il cellulare.
Alleniamoci!
CONTATTA LA DOTT.SSA VANESA ROJAS AL 339-250.9358
Come ci rapportiamo con i nostri pensieri? Vi capita di essere sopraffatti da pensieri negativi? Cosa possiamo fare?
La nostra mente è molto abile nel convertire l’informazione sensoriale in un pensiero, questo avviene spesso in base all’esperienza soggettiva.
Ognuno di noi semina e coltiva determinati tipi di pensieri, se seminiamo e coltiviamo quelli positivi, daranno buoni frutti, mentre se seminiamo pensieri negativi o trascuriamo quelli positivi, dal nostro giardino fioriranno pensieri negativi e dannosi.
I pensieri negativi ci tormentano, ci limitano e condizionano le nostre scelte. I pensieri hanno il potere che noi gli diamo.
CHE COSA SONO I PENSIERI IRRAZIONALI NEGATIVI?
Secondo Albert Ellis, famoso psicologo statunitense creatore della terapia razionale emotiva comportamentale, i pensieri irrazionali negativi sono pensieri automatici e dannosi che ci portano ad avere reazioni emotive esageratamente negative in rapporto a una data situazione e ci rappresentano in modo non realistico gli eventi, distorcendoli.
Ellis, afferma che tanto le emozioni, quanto i comportamenti, sono il prodotto delle convinzioni di un individuo e della sua interpretazione della realtà.
COSA POSSIAMO FARE CON I PENSIERI NEGATIVI?
Sappiamo che non è sempre facile favorire i pensieri positivi, ma con un allenamento regolare e una pratica costante si può imparare a essere meno in balia delle proprie emozioni. È importante riconoscere i pensieri negativi per superare le emozioni spiacevoli, cioè diventare consapevoli della qualità di questi pensieri e delle emozioni ad essi associate.
La prima cosa che dobbiamo fare è riconoscere questi pensieri negativi, quando si presentano, e cercare di individuare la causa che li ha provocati. Successivamente, bisogna “attaccare” tali pensieri negativi e sostituirli con altri pensieri costruttivi e positivi che permettano di raggiungere un benessere emotivo.
ALCUNE DOMANDE CHE CI POSSIAMO FARE:
Porsi domande su questi pensieri negativi ci permette di sostituire i vecchi schemi mentali con altri nuovi che producono emozioni soddisfacenti.
RICONOSCIAMO I NOSTRI PENSIERI, ESAMINIAMOLI E METTIAMOLI SOTTO LA LENTE DI INGRANDIMENTO
CONTATTA LA DOTT.SSA VANESA ROJAS AL 339.2509358
Per un bambino è difficile risolvere un problema o un conflitto se non gli è stato insegnato a gestire i momenti difficili.
Un problema o un conflitto sono situazioni che implicano difficoltà a cui si associano emozioni negative come: impotenza, ansia, tensione, ecc.
I problemi ed i conflitti fanno parte della vita del bambino e sono legati a diversi bisogni e desideri.
Di solito sono vissuti come qualcosa di assolutamente negativo, in realtà possono rappresentare un’opportunità di apprendimento.
Il bambino, affrontandoli e superandoli, svilupperà le abilità sociali, l’empatia, l’ascolto, il dialogo; imparerà a prendere decisioni, a negoziare e, soprattutto, ad affrontare le difficoltà della vita. Riuscirà quindi a risolvere problemi e conflitti in modo positivo e costruttivo.
Si deve tener presente che una gestione erronea dei problemi e dei conflitti può avere un effetto negativo sullo sviluppo emotivo del bambino, sui suoi rapporti con gli altri, sull’apprendimento e sulla sua autostima.
Cosa possono fare i genitori per aiutare i loro figli a risolvere problemi e conflitti? Queste sono alcune indicazioni basiche:
I bambini con questo allenamento si sentono valorizzati e compresi e diventano capaci di trovare autonomamente soluzioni ai loro conflitti.
Contatta la dott.ssa Vanesa Rojas al 339-250.9358
L’autostima è un tema molto importante in psicologia, soprattutto nell’età evolutiva, dato che influenza lo sviluppo del bambino.
Nessuno nasce con l’autostima alta o bassa, l’autostima è il prodotto di una costruzione personale. In altre parole, l’autostima si sviluppa durante la crescita, di cui l’infanzia e l’adolescenza sono le fasi cruciali.
PERCHÉ È IMPORTANTE L’AUTOSTIMA?
Un’autostima positiva è molto importante per il bambino, poiché garantirà il suo benessere e favorirà un sano sviluppo. Inoltre:
Per queste ragioni, noi adulti dobbiamo promuovere lo sviluppo di una sana autostima nei bambini.
CONSIGLI PER SVILUPPARE L’AUTOSTIMA DEI BAMBINI
Tanti genitori mi chiedono come possono favorire e aumentare l’autostima dei propri figli. Ecco alcuni consigli:
· Fallo sentire importante, rispettato ed evidenzia sempre le sue positività;
· Tieni in considerazione le sue idee, opinioni e aiutalo a esprimerle;
· Fai attenzione su come tuo figlio percepisce l’immagine che hai di lui;
· Misura le parole che usi ed evita attribuzioni negative;
· Se devi muovere una critica, fallo in modo costruttivo e che riguardi il fatto e non il bambino;
· Fai sempre dei complimenti credibili e gratificanti;
· Evita le etichette ed i confronti.
Pensi che tuo figlio possa avere una bassa autostima? Non sai come aiutarlo?
Contatta la dott.ssa Vanesa Rojas al 339-250.9358