Il bullismo è un fenomeno diffuso nelle scuole di tutto il mondo, comprese quelle italiane. Secondo l’Indagine nazionale sulla violenza a scuola, condotta dal Ministero dell’Istruzione nel 2018, il 40% degli studenti italiani ha dichiarato di aver subito almeno un episodio di bullismo negli ultimi tre mesi.
Il bullismo è stato segnalato con maggiore frequenza nelle scuole medie inferiori (48%) rispetto alle scuole medie superiori (32%) e alle scuole elementari (17%).
Il bullismo è un comportamento intenzionalmente dannoso verso una persona o un gruppo di persone, che viene ripetuto nel tempo. Nelle scuole, il bullismo può assumere le seguenti forme:
- Fisica: aggressioni fisiche, come spintoni, schiaffi, pugni, calci;
- Verbale: insulti, minacce, diffamazione, esclusione sociale;
- Relazionale: esclusione sociale, ostracismo, gossip;
- Online: cyberbullismo, ovvero il bullismo che avviene tramite i mezzi di comunicazione digitale, come ad esempio social media, chat, SMS, e-mail.
Il bullismo verbale è stato segnalato come la forma di bullismo più comune (80%), seguito dal bullismo relazionale (47%) e dal bullismo fisico (18%). Il bullismo online è stato segnalato dal 9% degli studenti.
Il bullismo può avere gravi conseguenze per le vittime, come ad esempio il danno all’autostima, l’ansia, la depressione, il senso di isolamento, e in alcuni casi può persino portare al suicidio. È importante che le scuole adottino misure efficaci per prevenire il bullismo e proteggere gli studenti.

Non esiste un profilo specifico di un “bullo scolastico”. I bulli possono avere diverse caratteristiche e possono agire in modo diverso in base alla situazione. Tuttavia, alcune caratteristiche che possono essere associate ai bulli scolastici includono:
- Bassa autostima: i bulli possono agire in modo aggressivo per nascondere le loro insicurezze e aumentare la loro autostima;
- Bisogno di potere e controllo: i bulli possono cercare di sottomettere gli altri per sentirsi forti e potenti;
- Assenza di empatia: i bulli possono avere difficoltà a mettersi nei panni degli altri e a comprendere le loro emozioni;
- Assenza di regole: i bulli possono avere scarsa considerazione per le regole e per gli altri, e possono agire senza tenere conto delle conseguenze delle loro azioni;
- Storia familiare di violenza: i bulli possono essere stati vittime o testimoni di violenza in famiglia, e questo può influire sul loro comportamento.
È importante sottolineare che queste caratteristiche non sono presenti in tutti i bulli, e che non tutte le persone che presentano queste caratteristiche diventeranno bulli. Inoltre, i bulli possono cambiare e migliorare il loro comportamento con l’aiuto di un supporto adeguato.
I trattamenti che possono aiutare i bulli scolastici dipendono dalle cause sottostanti al loro comportamento aggressivo. Alcuni trattamenti che possono essere utili per i bulli scolastici sono:
- Terapia cognitivo-comportamentale: questo tipo di terapia può aiutare i bulli a identificare e modificare i pensieri e le emozioni che stanno alla base del loro comportamento aggressivo;
- Terapia familiare: se il bullismo è legato a problemi all’interno della famiglia, la terapia familiare può aiutare a risolvere questi problemi e a promuovere un ambiente più sano e positivo in casa;
- Interventi di gruppo: il lavoro di gruppo con altri adolescenti che hanno problemi di comportamento simili può aiutare i bulli a sviluppare nuove abilità sociali e a imparare a gestire le loro emozioni in modo più adeguato;
- Supporto scolastico: se il bullismo è legato a difficoltà scolastiche o a un ambiente scolastico poco sostenibile, il supporto scolastico può aiutare il bullo a migliorare il rendimento scolastico e a trovare un ambiente più positivo dove sviluppare le proprie abilità.
Inoltre, si devono aiutare anche i bambini che sono stati bullizzati in funzione della quantità e dell’intensità degli episodi di bullismo di cui sono stati vittime.
E’ fondamentale che le scuole lavorino in modo collaborativo con le famiglie e i servizi sociali per garantire un supporto continuativo e integrato alle vittime e ai bulli.
Se si sospetta o si scopre che un figlio è un bullo, è importante che le famiglie intervengano per aiutare il figlio a cambiare il suo comportamento e per proteggere gli altri dal suo comportamento aggressivo.
Invece, se si sospetta o si scopre che un figlio è vittima di bullismo, è importante che le famiglie intervengano per proteggere il figlio dal bullismo e per aiutarlo a superare le conseguenze negative.
Ogni caso di bullismo è unico e le famiglie devono trovare la soluzione più adeguata alle esigenze del figlio. Inoltre, è fondamentale che le famiglie lavorino in modo collaborativo con la scuola e con altri servizi per garantire un supporto continuativo e integrato al figlio.
CONTATTA LA DOTT.SSA VANESA ROJAS AL 339.250.9358