Stai “coltivando” le tue preoccupazioni?

Le preoccupazioni fanno parte del nostro vivere quotidiano. E’ naturale preoccuparsi fino a un certo punto, ma quando le preoccupazioni diventano eccessive, persistenti e incontrollabili ci creano stress, malessere ed ansia.
Le nostre preoccupazioni sono come semi in un giardino. Se seminiamo pensieri positivi, raccoglieremo emozioni che ci fanno stare bene. Se coltiviamo pensieri negativi, invece, cresceranno paura e tristezza.
Per aumentare il nostro benessere e per allenarci a sfidare le preoccupazioni dobbiamo porci alcune domande:
• Cosa c’è di vero in quello che penso?
• C’è un modo più positivo e realistico di vedere la situazione?
• Qual è la probabilità che accada davvero quello che mi spaventa?
• È utile questo pensiero?
• Ci sono esagerazioni nel mio modo di pensare?

Alleniamoci!

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PENSIERI E QUALITÀ DI VITA

Possiamo smettere di pensare? Possiamo scegliere i nostri pensieri? È possibile allenarci a pensare in un modo migliore?

Come esseri umani, siamo esseri razionali. Trascorriamo le giornate con la nostra mente in diversi scenari, idee o preoccupazioni. In effetti, è difficile ricordare un momento in cui non abbiamo pensato a nulla. Di fatto, si stima, che abbiamo una media di 60.000 pensieri al giorno e la maggior parte di essi sono negativi, ripetitivi, legati al passato e automatici, cioè appaiono nella nostra coscienza contro la nostra volontà. Infatti, più vogliamo allontanarci da un pensiero negativo e/o ripetitivo, più persiste.

I pensieri sono processi cognitivi che contengono un’incredibile capacità di influenzare le nostre vite, perché è principalmente da loro che dipende come ci sentiamo e come agiamo.

Pensieri e qualità di vita

Non possiamo fare a meno di pensare.

Anticipare gli scenari e pensare alle situazioni che stiamo vivendo è assolutamente normale. Il problema si verifica quando invece di osservare quei pensieri come qualcosa che è nella nostra mente e andrà via, iniziamo a combattere contro di loro o ad alimentarli fino a quando, come una valanga di neve, non possiamo più fermarli.

Anche se è impossibile interrompere i pensieri, una persona può controllarli, calmarli e rallentarli, smettendo di pensare a un particolare argomento su base ricorrente.

Gestire correttamente i propri pensieri e rafforzare una prospettiva positiva sono la chiave per raggiungere uno stato di benessere e una buona qualità di vita. Possiamo sostituire alcuni pensieri con altri o concentrarci su percezioni o visualizzazioni piacevoli.

Possiamo anche allenarci a cambiare il focus dell’attenzione e portarlo dove vogliamo; dobbiamo cioè imparare a impedire che siano i nostri pensieri a dirigerci.

Nel momento in cui siamo consapevoli dei nostri pensieri e diamo loro un nome, quell’emozione diventa più identificabile e questo ci aiuta a relazionarci in modo diverso con i nostri pensieri e con le nostre emozioni.

Pertanto, quando si presentano pensieri negativi, persistenti e automatici dovremo porci le seguenti domande:

  • Come si chiama questo pensiero?
  • Come mi fa sentire?
  • Dove ti senti: presente, passato o futuro?
  • Cosa posso aspettarmi da questo pensiero o emozione?
  • In quali situazioni è più probabile che appaia?

Ecco perché ti invito a osservare ogni giorno quali pensieri ed emozioni predominano in te, dar loro un nome e farti tutte le domande sopra elencate.

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FERMARE IL PENSIERO

Noi essere umani passiamo la maggior parte dei giorni a pensare. Siamo costantemente alla ricerca di regolarità nel nostro ambiente, nel tentativo di scoprire come massimizzare il piacere e ridurre al minimo il dolore. Conduciamo la maggior parte delle nostre esistenze in questo modo, persi nei pensieri, pensando alla vita più che sperimentandola.

Cerchiamo dei modi per ottenere il soddisfacimento dei nostri bisogni fisici e psicologici. Noi siamo gli animali pensanti. È così questa è la nostra difficile situazione. Poiché il pensiero è stato tanto importante per la nostra sopravvivenza, l’evoluzione ha fatto sì che pensiamo pressoché in continuazione. Quando i nostri pensieri riguardano il futuro, molto spesso contengono idee riguardo a ciò che potrebbe andare male. Questo innesca il nostro sistema di lotta o fuga facendoci sentire ansiosi.

Se fate attenzione alle costanti del vostro pensare, probabilmente scoprirete che spesso state pianificando, per poter fare poi delle scelte che aumentino al massimo le vostre esperienze piacevoli e riducano al minimo quelle spiacevoli. Indubbiamente spesso ciò è sensato: se minaccia di piovere, ha senso prendere l’ombrello; se prevediamo di passare la notte fuori, ha senso prendere lo spazzolino da denti.

Ma la mente possiede una vita propria e questa propensione a pianificare può facilmente diventare controproducente. A volte ci fa perdere di vista la ricchezza di questo momento. Noi pensiamo al futuro a prescindere da quale sia la nostra situazione presente.

Il numero di pensieri anche solo leggermente negativi che affiorano in un giorno è straordinario, pure nei giorni buoni.

Allenatevi facendo questo esercizio: chiudete gli occhi per un minuto e fermate i vostri pensieri. Vedete se potete impedire che si formino delle parole dentro la vostra testa.

Che cosa è successo? La maggior parte delle persone scopre di non poter smettere di pensare per più di qualche secondo. Ora annotate qualcuno dei pensieri che vi sono venuti in mente.

Se esaminate il contenuto dei vostri pensieri, potete notare che molti di essi riguardano il passato o il futuro e comprendono desideri di aumentare il piacere e ridurre il dolore.

Bibliografia: Siegel R. D. (2012).  Qui e ora. Strategie quotidiane di mindfulness. Trento, Erikson.

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