Le carte Dixit: l’uso delle immagini come strumento per conoscersi meglio e raccontarsi. 

Dixit è un gioco di carte creato nel 2002 dal neuropsichiatra infantile Jean-Louis Roubira. Il gioco consiste in un mazzo di 84 carte illustrate con immagini surreali e astratte e consiste nel far indovinare agli altri giocatori la carta da scelta utilizzando una parola o una frase che la descrivono.

Recentemente, le carte Dixit sono state utilizzate anche in ambito psicoterapeutico, sia con adulti che con bambini, perché il gioco permette di esplorare la creatività e la fantasia dei pazienti, stimolando la comunicazione e la cooperazione. Inoltre, le immagini astratte delle carte possono essere utilizzate come supporto per lavorare su emozioni e pensieri inconsci.

Carte Dixit

In psicoterapia, le carte Dixit possono essere utilizzate in diversi modi, ad esempio come strumento per:

  • Sviluppare la capacità di comunicare in modo efficace,
  • Migliorare la capacità di ascolto attivo,
  • Lavorare sull’espressione delle emozioni,
  • Sviluppare la creatività e la fantasia,
  • Stimolare la cooperazione e la socializzazione,
  • Sviluppare la capacità di problem solving.

L’uso delle carte Dixit nelle sedute è un’ottima scelta perché permette di lavorare su diverse tematiche in modo ludico, stimolando la partecipazione attiva dei pazienti e rendendo il processo terapeutico più coinvolgente.

Le carte Dixit sono uno strumento versatile che può essere utilizzato in diversi contesti terapeutici, come la terapia individuale, di coppia o di gruppo.

Inoltre, ci sono diversi studi e ricerche che hanno esplorato l’uso delle carte Dixit in ambito terapeutico, sia con adulti che con bambini, e che hanno evidenziato i suoi benefici per la crescita personale e la risoluzione dei problemi. È importante però sottolineare che, come per qualsiasi strumento terapeutico, è fondamentale che l’uso delle carte Dixit sia integrato in una terapia e sia condotto da un professionista formato e specializzato.

E tu, conoscevi le carte Dixit?

Contatta la dott.ssa Vanesa Rojas al 339.2509358

Favorire esperienze di Flow

Quante volte sei stato così immerso in un’attività o in un compito che quando guardi l’orologio le ore sono passate e non te ne sei nemmeno accorto? Ti è mai capitato di lavorare, studiare o fare sport e perdere la nozione del tempo? Se la risposta è sì probabilmente eri in stato di flow, detta anche esperienza ottimale.

Ma cos’è questo stato?

La esperienza di Flow (flusso) o Esperienza Ottimale, sviluppata dal dottor Mihaly Csikszentmihalyi, psicologo ungherese emigrato negli USA, rappresenta uno stato di coscienza, cioè uno stato emotivo positivo in cui la persona è completamente immersa in un’attività di piacere e godimento, durante la quale il tempo vola e le azioni e i pensieri e i movimenti si susseguono senza fermarsi. Questo stato emotivo rappresenta un aspetto fondamentale per la nostra felicità.

Normalmente è associato a quei compiti che ci vengono presentati come una sfida, che richiedono la nostra concentrazione, dedizione e competenze specifiche. Alcune attività che possono favorire lo stato di flow possono essere: le attività creative, ludiche, lo sport, il lavoro, lo studio, ecc.

Mentre facciamo queste attività, entriamo in un flusso nel quale siamo soddisfatti di quello che stiamo eseguendo e si crea un equilibrio emotivo, cognitivo e motivazionale.

FAVORIRE ESPERIENZE DI FLOW

Csikszentmihalyi descrive una serie di elementi che si verificano durante l’esperienza del flusso:

  • C’è un equilibrio tra la sfida dei compiti e le tue capacità.
  • Gli obiettivi e le mete sono chiari: la persona sa come procedere in ogni momento, portandola ad uno stato di pieno controllo.
  • L’attenzione è totalmente focalizzata sul compito e non su altre attività o preoccupazioni.
  • Attività, attenzione e consapevolezza si fondono.
  • C’è una diminuzione della consapevolezza di sé.
  • Riceviamo un feedback immediato.
  • Si verifica un’alterazione del senso del tempo.

In altre parole, siamo di fronte a un’attività la cui difficoltà di esecuzione è quasi pari alla nostra capacità, pur svolgendola senza grandi sforzi. Quando questi due fattori principali si uniscono, ci divertiamo così tanto che non prestiamo attenzione a ciò che ci circonda. Questa attività diventa così piacevole che tendiamo a ripeterla nella speranza di rivivere il flusso.

Quindi con quale tipo di attività potremmo entrare in flusso?

Con tutti quelle in cui la sfida è simile alle nostre capacità di eseguirla. Quando sono allo stesso livello, la nostra concentrazione e il piacere aumenteranno fino a raggiungere l’esperienza del flusso.

Come favorire esperienze di flow?

  • Trova un’attività che ti interessa e di una difficoltà abbordabile per le tue capacità. Ricorda, non può essere troppo facile (per non annoiarti), né troppo difficile (per non disperare).
  • Stabilisci alcuni obiettivi o passaggi da seguire per la sua realizzazione. In questo modo, non saprai sempre cosa devi fare.
  • Svolgi l’attività in un luogo tranquillo dove puoi allontanarti da tutte quelle distrazioni che ti impedirebbero di raggiungere lo stato di Flusso.
  • Cerca di rimanere concentrato sull’attività.
  • Goditi il processo senza preoccuparti del risultato.
  • Lasciati andare durante l’attività.

E tu, nella vita quotidiana, favorisci esperienze di flow?

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FERMARE IL PENSIERO

Noi essere umani passiamo la maggior parte dei giorni a pensare. Siamo costantemente alla ricerca di regolarità nel nostro ambiente, nel tentativo di scoprire come massimizzare il piacere e ridurre al minimo il dolore. Conduciamo la maggior parte delle nostre esistenze in questo modo, persi nei pensieri, pensando alla vita più che sperimentandola.

Cerchiamo dei modi per ottenere il soddisfacimento dei nostri bisogni fisici e psicologici. Noi siamo gli animali pensanti. È così questa è la nostra difficile situazione. Poiché il pensiero è stato tanto importante per la nostra sopravvivenza, l’evoluzione ha fatto sì che pensiamo pressoché in continuazione. Quando i nostri pensieri riguardano il futuro, molto spesso contengono idee riguardo a ciò che potrebbe andare male. Questo innesca il nostro sistema di lotta o fuga facendoci sentire ansiosi.

Se fate attenzione alle costanti del vostro pensare, probabilmente scoprirete che spesso state pianificando, per poter fare poi delle scelte che aumentino al massimo le vostre esperienze piacevoli e riducano al minimo quelle spiacevoli. Indubbiamente spesso ciò è sensato: se minaccia di piovere, ha senso prendere l’ombrello; se prevediamo di passare la notte fuori, ha senso prendere lo spazzolino da denti.

Ma la mente possiede una vita propria e questa propensione a pianificare può facilmente diventare controproducente. A volte ci fa perdere di vista la ricchezza di questo momento. Noi pensiamo al futuro a prescindere da quale sia la nostra situazione presente.

Il numero di pensieri anche solo leggermente negativi che affiorano in un giorno è straordinario, pure nei giorni buoni.

Allenatevi facendo questo esercizio: chiudete gli occhi per un minuto e fermate i vostri pensieri. Vedete se potete impedire che si formino delle parole dentro la vostra testa.

Che cosa è successo? La maggior parte delle persone scopre di non poter smettere di pensare per più di qualche secondo. Ora annotate qualcuno dei pensieri che vi sono venuti in mente.

Se esaminate il contenuto dei vostri pensieri, potete notare che molti di essi riguardano il passato o il futuro e comprendono desideri di aumentare il piacere e ridurre il dolore.

Bibliografia: Siegel R. D. (2012).  Qui e ora. Strategie quotidiane di mindfulness. Trento, Erikson.

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